[ok] Chiller a compressione: come funzionano
Come funzionano i chiller a compressione? Vediamo in dettaglio come questo avviene, insieme ad alcune nozioni base per il suo funzionamento.

Sono molto utilizzati per raffreddare edifici, impianti industriali e anche apparecchiature elettroniche, essendo tra i dispositivi più efficienti per lo smaltimento del calore e data la possibilità di raggiungere temperature molto basse del fluido di uscita. Ma come funzionano i chiller a compressione?
Di base il chiller, o refrigeratore o ancora gruppo frigorifero a compressione, è una macchina che utilizza un compressore meccanico per comprimere e pompare un fluido refrigerante attraverso un ciclo di raffreddamento.
Vediamo in dettaglio come questo avviene, insieme ad alcune nozioni base per il suo funzionamento.
Premettiamo che sia i chiller a compressione sia i chiller ad assorbimento hanno lo scopo di rimuovere il calore da acqua, aria o altri fluidi. La differenza risiede naturalmente nel meccanismo di raffreddamento utilizzato per tale scopo.
In genere, la maggior parte delle industrie utilizza chiller a compressione per la refrigerazione dei propri fluidi. I chiller o refrigeratori ad assorbimento hanno tuttavia un loro utilizzo peculiare: la trigenerazione.
Veniamo dunque al funzionamento dei chiller a compressione.
Questo tipo di dispositivo per lo smaltimento di calore opera attraverso un gas refrigerante: il fluido di processo che deve essere raffreddato (acqua, acqua e glicole, o altro) entra in contatto con tale gas e gli cede calore. A sua volta, il refrigerante dovrà smaltire il calore “ricevuto”: questo attraverso il lavoro termico e meccanico dei diversi componenti del chiller.
Appare quindi evidenti come i circuiti da considera siano due:
Vediamo come funzionano entrambi in dettaglio.
Come punto di partenza, consideriamo il fluido di processo che si è riscaldato in seguito al suo utilizzo nelle linee industriali. Quindi, va raffreddato dal chiller a compressione.
Quest’ultimo passaggio sarà tuttavia più chiaro dopo aver considerato il prossimo capitolo.
Ecco invece come funziona il ciclo frigorifero a compressione, che caratterizza il gas (o anche “fluido”) refrigerante.
Da quanto detto sinora è chiaro qual è uno dei componenti principali di questo sistema e che fa sì che il fluido refrigerante “compia il suo lavoro”: il compressore meccanico. Tanto che molto spesso ci si riferisce alla refrigerazione di fluidi di processo (che non avviene tramite il già visto assorbimento) come al “raffreddamento meccanico”.
Questo in contrapposizione ad altre forme di raffreddamento dei fluidi di processo:
Due viti compongono l’interno del compressore. Esse sono posizionate in modo da spostare progressivamente il fluido refrigerante dalla zona di aspirazione a quella di mandata: il volume diminuisce, il gas viene compresso. Si tratta, come si vede, di un lavoro di tipo meramente meccanico.
Come abbiamo visto, passando attraverso il condensatore, il gas refrigerante si condensa e cede calore al sistema. Bisogna quindi capire come il sistema smaltisce questo calore.
Quindi, la differenza tra queste due tipologie di chiller, o refrigeratori, è presto detta:
Naturalmente, entrambi i sistemi presentano vantaggi e criticità.
Un sistema ad acqua è indubbiamente più efficiente ed utilizza meno elettricità. Inoltre, può raggiungere temperature anche di molto sotto lo zero, ma necessitano naturalmente del supporto di tecnologie quali una torre di raffreddamento. Inoltre, la disponibilità della risorsa idrica è da mettere in conto. D’altra parte, un refrigeratore ad aria utilizza solo energia: in alcune regioni del mondo, è una scelta praticamente obbligata.
Un refrigerante spesso utilizzato nei chiller è gas R410A: una miscela di due gas (R32 e R125) gas energeticamente efficiente ma anche molto sicuro in caso di perdite, in quanto non tossico e non infiammabile. Spesso utilizzato è anche il refrigerante R513A, che ha un GWP (Global Warming Potential) più contenuto pur mantenendo buone performance.
Entrambi questi fluidi refrigeranti sono gas fluorurati: di conseguenza, secondo la normativa vigente, i circuiti frigo di chiller che li utilizzano devono essere manutenuti da tecnici frigoristi muniti di regolare patentino.
La tendenza è naturalmente quella ad utilizzare gas refrigeranti ad effetto serra sempre più limitato, in linea anche con le indicazioni per la neutralità climatica entro il 2050 indicata come obiettivo dalla Commissione Europea.
Abbiamo visto alcune nozioni base su come funzionano i chiller a compressione, attraverso una serie di componente e una scelta giusta del gas refrigerante.
Ecco invece alcuni “segreti dei costruttori di chiller” …
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